AUTOMATION FARM
31 Luglio 2021
POR FESR 2014-2020. AZIONE 1.1.2
1 Ottobre 2023
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Nel mese di febbraio, Techcab ha aperto uno sportello d’ascolto per i propri lavoratori grazie all’aiuto delle psicologhe e psicoterapeute dott.ssa Ilaria Chiari e dott.ssa Melania Rossetti. L’amministratore delegato Giuseppe Moruzzi decide di dare il via a tale progetto in quanto ritiene sia necessaria una valutazione sul wellness aziendale. L’obiettivo è quello di fornire un servizio che possa aiutare i lavoratori a esprimersi liberamente e allo stesso tempo, rispettando la segretezza, i vertici verranno a conoscenza della situazione interna.
Alla fine del percorso, ci siamo posti alcune domande e non abbiamo esitato a porle alle nostre collaboratrici per capire meglio come tale iniziativa sia di fatto utile ai fini di un miglioramento della vita in azienda. Di seguito, sarà riportata una breve intervista che vede protagoniste le Dott.sse Chiari e Rossetti.

1) Ci sono molte aziende che aderiscono ad uno sportello d’ascolto per i dipendenti?
Ilaria: io nasco come psicologa clinica e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale; quindi, in genere opero in una realtà diversa da quella aziendale. Sono stata contattata dal sig. Moruzzi in quanto vecchia conoscenza e sono stata ben felice di aderire a questo progetto. Per questo motivo, non so rispondere con precisione alla domanda, quello che posso dire è che la maggior parte delle persone adulte trascorre gran parte della propria vita sul luogo di lavoro; pertanto, è sempre più necessario che le aziende si preoccupino anche del benessere psicologico delle persone al fine di prevenire disagi e, perché no, di incrementare anche la produttività aziendale. Infatti, stress, burnout e ansia sono i principali rischi per il benessere dei dipendenti e questi incidono anche sulla performance lavorativa. Generalmente le grandi realtà hanno sportelli di ascolto, per cui è sorprendente ritrovare queste iniziative in una realtà più piccola come Techcab e di questo bisogna dare merito al sig. Moruzzi.

2) Come valutate questa esperienza?
Melania: Sono stata piacevolmente colpita dall’interesse dimostrato dalla direzione al benessere lavorativo dei dipendenti. Si tratta di un’iniziativa lodevole e non comune, in particolare nelle piccole aziende. Ci è stata commissionata una valutazione del benessere e dello stress lavoro-correlato. I dipendenti stessi si sono mostrati disponibili e hanno apprezzato l’intervento, riconoscendone la funzionalità. L’esperienza è stata estremamente interessante in un contesto lontano da quello clinico, cui sono abituata, ma ugualmente stimolante.

Ilaria: esperienza assolutamente positiva che rifarei, mi ha molto colpito l’apertura e la disponibilità che i lavoratori hanno dimostrato nell’aderire a questo progetto, questo mi fa intuire che l’iniziativa serve e dovrebbe essere proposta più assiduamente. I lavoratori hanno còlto quanto sia importante considerare anche le variabili emotive e psicologiche sul luogo di lavoro e hanno capito che lo scopo era quello di creare un ambiente di lavoro che fosse il più possibile funzionale e qualitativamente adeguato. La soddisfazione maggiore è stata quella di trasmettergli fiducia ed un canale attraverso cui potessero esprimere tutto il loro vissuto, in un’ottica di non giudizio e dando loro nuovi punti di vista.

3) Quanto di personale di un individuo esce durante i colloqui?
Melania: Nei colloqui è emersa in particolare la correlazione tra vissuto personale ed esperienza lavorativa. Abbiamo valutato insieme agli operatori quanto l’esperienza lavorativa arricchisca la vita privata e se sussistano condizioni lavorative che inficiano il benessere, elevano eccessivamente il livello di stress e ostacolano gli impegni privati.

Ilaria: l’aspetto personale inevitabilmente esce perché è difficile separare la vita privata da quella lavorativa. Ed anzi, uno degli strumenti che abbiamo cercato di fornire è stato proprio quello di imparare a contestualizzare i propri sintomi e a definire meglio i confini. In particolare, lo stress è una variabile importante per la vita sia professionale che privata delle persone, anche per questo lo sportello può essere utile.

4) Quanto assiduamente dovrebbero essere svolti tali colloqui? Riuscireste a fornire un suggerimento generale per le aziende?
Secondo noi bisognerebbe svolgere annualmente una valutazione sulla soddisfazione lavorativa dei dipendenti, da tenere monitorata nel corso dell’anno tramite sportelli di ascolto. Infatti, ciò che è importante è tenere vivo un collegamento tra i dipendenti e la dirigenza in un’ottica di prevenzione. Da parte di noi professionisti, mantenere uno sportello, è anche un modo per capire quanto e come stanno funzionando gli strumenti e i consigli che abbiamo fornito all’azienda. Il suggerimento è sempre quello di far sentire considerato il dipendente e di non fare l’errore di credere poco importanti o secondari gli aspetti che concernono il benessere psico-fisico. Solo con un buon equilibrio degli aspetti emotivi, psicologici e comportamentali e con una buona soddisfazione lavorativa ci potrà essere anche un’ottima salute organizzativa.

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